Comuni Italiani Curiosità su Modena. Parliamo di: La Ringadora e la Bonissima, il Carnevale modenese e il Sandròun, l'aceto balsamico e lo zampone, San Geminiano e la nebbia, l'Accademia Militare e il Festival delle Bande Militari

Appunti e Curiosità su Modena

Nel 1598, con la cessione da parte degli Estensi di Ferrara al Papa, Modena diventa capitale del ricco ducato.

Modena carbonara e patriota! La città è protagonista delle rivoluzioni del 1831 insieme al suo prode figlio Ciro Menotti. Quest'ultimo aveva organizzato un'insurrezione, secondo parte della storiografia con l'appoggio del Duca di Modena Francesco IV che, nei progetti dei carbonari, sarebbe dovuto diventare il primo sovrano di un'Italia unita, indipendente e liberale. In realtà l'Estense fece un doppio gioco, la rivoluzione fallì e Menotti finì impiccato.
La casa dove Menotti fu catturato, in Corso Canalgrande, a pochi passi dal Palazzo Ducale, riporta ora una lapide commemorativa e la scultura di Menotti campeggia in piazza Roma, proprio di fronte all'antica residenza estense.

La Cattedrale di Modena, Patrimonio dell'Umanità Unesco, è uno dei monumenti romanici più importanti in Italia ed Europa. Ai lavori della fabbrica parteciparono infatti le maestranze e gli artisti fra i più importanti dell'epoca, come Lanfranco, autore del progetto, Wiligelmo e Anselmo da Campione, per le sculture e i portali, e altri ignoti maestri campionesi, comunque considerati il top nell'ambito architettonico dell'epoca.

Occhio alla pietra ringadora, in dialetto preda ringadora, presso la Piazza Grande, cuore pulsante della città, dove si esponevano i cadaveri non identificati!
La preda Ringadora ha questo nome perchè nel Medioevo era utilizzata da chi, nei giorni di mercato, in piedi sul masso arringava la folla, era quindi principalmente un pulpito sulla piazza. Era utilizzata anche per altri scopi, per punire i debitori insolventi, per le pubbliche esecuzioni, o per esporre cadaveri sconosciuti in modo da favorirne il riconoscimento da chi si recava in piazza.

Sempre in piazza si staglia la statua della Bonissima, in dialetto Bunessma, che lungi dal rendere omaggio alla beltà delle fanciulle autoctone, era la statua posta presso gli uffici della bona stima, deputati a garantire uniformità di pesi e misure per i commerciati modenesi.
Una leggenda, tuttavia, narra che la statua raffiguri una ricca dama modenese che, in tempi di carestia, andava tra le famiglie povere facendo elemosina, col volto coperto da un cappuccio

Il carnevale modenese è un appuntamento tradizionale molto sentito; protagonista indiscusso è la maschera locale, il Sandròun, simbolo della sapida furbizia e della ruspante intelligenza contadina. La leggenda narra che il Duca ed i nobili invitassero ogni anno a corte un contadino diverso: apparentemente gli davano l'onore di vivere gli agi della corte per un giorno, in realtà lo sbeffeggiavano e lo deridevano. Fin quando, un giorno, non toccò a Sandrone che, alle domande provocatorie dei nobili, rispose con tale sagacia, tanto da mettere egli alla berlina i suoi interlocutori e da svelarne il malanimo.

Pantagrueliche libagioni di carni suine ed eleganti marinature nel famosissimo aceto balsamico di Modena! Ecco un assaggio della mensa locale.
La cucina modenese è, infatti, rinomata in tutta Italia.

L'aceto balsamico, re della tavola, è già documentato nell'anno mille; si tratta di un aceto particolarmente pregiato, a base di mosto d'uva cotto di Trebbiano e Lambrusco.
La denominazione corretta del DOP è Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, mentre il semplice Aceto di Modena è quello industriale che ha solo la certificazione IGP.


Altro pezzo forte della gastronomia modenese è lo zampone che, da pietanza schiettamente locale, è assurto nel novero dei piatti nazionali, diffusi su tutti i deschi, soprattutto durante il periodo natalizio.
Un'altra prelibatezza modenese, tipica anche nel reggiano, è lo gnocco fritto, sfoglia di pasta fatta con farina, acqua, strutto, sale e lievito fritta nello strutto.

La leggenda narra che il Santo Patrono e primo vescovo di Modena, Geminiano, abbia protetto la città dalle devastazioni barbare di Attila e i suoi sgherri, in quel tempo in gita ricreativa per la Pianura Padana..., avvolgendo l'urbe in una miracolosa nebbia che impedì ad Attila di trovarla. Il Santo ripeté il miracolo in occasione della discesa dei francesi nel 1500, apparendo sotto forma di demone al comandante Carlo D'Amboise e facendolo scappare!

Padre della storiografia italiana e nobile erudito settecentesco, il modenese Ludovico Antonio Muratori, autore degli Annali d'Italia.

Modena è sede della prestigiosa Accademia Militare, che prepara i cadetti all'Esercito; ospitata dal maestoso Palazzo Ducale, sorse nel 1634 su progetto di Bartolomeo Avanzini, allievo di Bernini. L'Avanzini inglobò il precedente e più antico castello, risalente al 1291.
L'edificio nel passato fu sede del governo centrale dello Stato Estense, della guarnigione, di importanti archivi di stato e della Zecca e fu definitivamente convertito ad usi militari nel 1863, con l'istituzione della Scuola Militare di Fanteria. La presenza dell'Accademia ha portato ad eleggere Modena come sede del Festival Internazionale delle Bande Militari, in programma a luglio, manifestazione unica nel suo genere.

Modena è ricca di belle chiese. Ricordiamo la chiesa di San Giorgio per una particolarità. Si tratta di una bella fabbrica barocca il cui progetto di restauro è attribuito al Vigarani, importante architetto che lavorò anche in Francia, alla corte di Luigi XIV, per il teatro delle Tuileries.

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