Comuni Italiani Curiosità su Foggia. Parliamo di: Il Tavoliere delle Puglie e la Transumanza, la Cattedrale e la Madonna dei Sette Veli, la Capitanata e il Catapano, Renzo Arbore e le sue trasmissioni cult, l'Olio di Puglia e il Canestrato

Appunti e Curiosità su Foggia

Foggia, di origine medievale, trae il nome dalle fovae, che erano le cisterne utilizzate per conservare il grano. Foggia era ed è, infatti, situata strategicamente come porta del Tavoliere, importantissima pianura, ricca di cereali e luogo privilegiato di pastorizia. Già nel 1447 gli Aragonesi la fecero sede della dogana, chiusa solo nel 1865, della mena delle pecore, ovvero il dazio che pagavano i mandriani delle pecore transumanti che scendevano verso il tavoliere provenienti dall'Abruzzo, a far svernare i greggi. La transumanza è una tradizione ormai persa, ma che viene protetta e riscoperta attraverso la creazione di percorsi turistici attorno i tratturi, le antiche vie delle transumanza che dall'Abruzzo alla Campania, scendevano fino a qui, passando per Foggia. Alla fine del tratturo, occhio al bel Complesso del Calvario, settecentesco.

Foggia fu scelta come sede imperiale da Federico II; era qui la terza residenza personale dello Svevo, dopo quelle di Palermo e Napoli; Manfredi, inoltre, venne incoronato a Foggia nel 1250. Il Palazzo Arpi, in Piazza Nigri, è quanto rimane della dimora di Federico. Giova ricordare che Foggia è stata spesso centro di violenti terremoti che hanno seriamente danneggiato il suo patrimonio architettonico.

Tutta l'area del foggiano era in antichità abitata dai Dauni, mentre i Peucezi erano nella zona di Bari e i Messapi nel Salento. Tutte queste stirpi provenivano dall'Illiria, l'odierna Albania. La capitale della terra dei Dauni era Arpi, a circa 8 km da Foggia.

La Cattedrale, di aspetto barocco, custodisce importanti testimonianze di arte antica ascrivibili ad un importante artista foggiano: Nicola di Bartolomeo. La Cappella dell'Icona Vetere conserva la Madonna dei Sette Veli, alla quale si deve il prodigio ricordato anche sul gonfalone. Miracolosamente, infatti, nel 1067, venne ritrovata in uno stagno dove bruciavano le tre fiamme che campeggiano nello stemma comunale.

Foggia era il capoluogo della Capitanata, nome storico col quale ci si riferisce ancora alla provincia di Foggia. Era la sede, cioè di un Catapano bizantino che amministrava la città e che sopravisse come funzionario anche sotto il Regno dei Borboni. Foggia, come centro principale della regione amministrativa, si impose quando il Catapano, da Lucera, si trasferì qui.

Francesco Saverio Altamura è un nobile figlio di Foggia, importante pittore italiano e patriota. Combattè, infatti, in occasione della Repubblica Romana, a Napoli e nel 1860 in occasione dell'Unità (facendo parte anche del governo italiano di Bettino Ricasoli). La sua pittura fu romantica ad indirizzo storico e dal gusto verista; le sue intuizioni furono partecipi delle esperienze dei macchiaioli, in Firenze. Infine, fu uno dei padri della pinacoteca del Museo di Capodimonte, di Napoli, fra le più importanti gallerie in Italia.

Grande compositore foggiano Umberto Giordano, autore dell'Andrea Chenier e della Fedora.

E' nato a Foggia Renzo Arbore, eclettica figura del mondo dello spettacolo. Innovatore del linguaggio radiofonico in collaborazione con Gianni Boncompagni, negli anni settanta, mattatore di trasmissioni cult della RAI, di gusto satirico e surreale, come Quelli della notte e Indietro tutta, negli anni novanta; si è infine dedicato alla musica e alla sua Orchestra Italiana, espressione della musica popolare e tradizionale del Belpaese, sulla scia di certe big band di intrattenimento americane, eleggendo il repertorio napoletano come epitome della italianità musicale leggera e riscuotendo notevole successo anche all'estero. DJ, animatore radiofonico e musicista foggiano, fra swing e jazz, Gegè Telesforo, scoperto da Arbore.

Rinomato tutto l'Olio di Puglia, probabilmente la regione oleicola più importante al mondo, e particolarmente pregiato quello della zona di Foggia che si può produrre con un mix di olive come l'Ogliarola o Cima di Bitonto, che danno un olio dolce; la Peranzana, invece, dona all'olio una struttura corposa ed un sapore fruttato, mentre la Coratina, un po' più amara, ci offre un olio robusto e sapido. Tutto l'olio Dauno è DOP!

Tipico pecorino della Capitanata il gustosissimo Canestrato, che deve il suo nome ai canestri di giunco dove riposa.

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