Comuni Italiani Curiosità su Arezzo. Parliamo di: Guido d'Arezzo e le note musicali, Francesco Petrarca e Pietro Aretino, Mecenate e l'equipodium, Piero della Francesca e la Leggenda della Vera Croce, l'alta oreficeria e il museo

Appunti e Curiosità su Arezzo

Arezzo nel 500 a.C. era una delle potenti dodici lucumonie etrusche! Gli Etruschi sono stati la popolazione italica più importante dell'Italia centrale, influenzando ampiamente Roma ed imponendo ben tre etruschi fra i re di Roma: Tarquinio Prisco, Servo Tullio e Lucio Tarquinio.

Arezzo e le note! La notazione musicale (su tetragamma, non l'attuale pentagramma) è stata inventata da Guido d'Arezzo, monaco benedettino e maestro di canto della cattedrale aretina. Il nome delle note le derivò dalla prima sillaba dei versi di un inno a San Giovanni Battista intonato in un modo tale, detto mano guidoniana, da far ricordare agli allievi il suoni degli intervalli che compongono la scala maggiore o ionica; sistema ancora utilizzato all'asilo per insegnare quella che è nota come la scala di do! L'inno magico cantato recita:
Ut queant laxis/ Resonare fibris/ Mira gestorum/ Famuli quorum/
Solve polputi/ Labii reatum/ Sancte Iohannes.
Solo la prima nota, Ut, fu cambiata in Do nel seicento, per motivi eufonici, da Giovanni Doni (ispiratosi alla prima sillaba del suo cognome).
La vocazione musicale aretina è oggi corroborata da due importanti eventi: i concorsi polifonici dedicati a Guido d'Arezzo e Arezzo Wave, festival della musica emergente (realizzata cioè da cantanti non scritturati) rock e pop. Arezzo Wave ha ormai esteso il suo ambito d'interesse a vari aspetti della cultura pop urbana di massa, come lo skateboard, i videoclip ed altre espressioni della cultura giovanile.

Arezzo e la poesia. Ad Arezzo nacque nel 1235 Guittone d'Arezzo, autore di un canzoniere in volgare, considerato una pietra miliare del volgare e nella nascita della lingua italiana moderna. Il sommo Francesco Petrarca, innovatore della poesia del trecento e ritenuto uno dei padri della poesia italiana, era anch'egli aretino! La sua casa natale, in via dell'Orto 28, poco distante da un famoso pozzo citato da Boccaccio nel Decamerone, è sede dell'Accademia Petrarca. Altro poeta locale fu Pietro Aretino, rinascimentale autore dei Sonetti Lussurios che, per il contenuto licenzioso degli stessi, fu spesso nell'occhio del ciclone.

Il mecenatismo è nato ad Arezzo. Qui nacque nel 74 a.C. Gaio Clinio Mecenate, protettore delle arti ed amico di Virgilio ed Orazio. Dal suo nome deriva, infatti, la parola "mecenate". Occhio al Museo Archeologico a lui dedicato. Custodisce uno degli unici due equipodium (moneta etrusca) giunti fino a noi.

Arezzo e la pittura. Ad Arezzo nacque Giorgio Vasari, pittore manierista michelangiolesco nonché architetto, ma soprattutto storico dell'arte e critico (fra i primi della storia!), autore del best seller del cinquecento Vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri. Altra gloria cittadina, nato nel 1350 circa, Spinello Aretino, un pittore stupefacente!

Piazza Grande è una delle più celebri, ed unica ed insuperabile, grazie al catalogo di edifici che vi si affacciano, summa dell'architettura italiana. La Pieve di Santa Maria è un capolavoro del romanico, dalle inconfondibili arcatelle cieche dell'abside e del campanile, non a caso detto dalle cento buche; le Loggie Vasariane sono l'epitome dell'architettura del rinascimento maturo espresse dal noto architetto aretino; il Palazzo della Fraternita dei laici è una gemma gotica; le case circostanti, ed in particolare la casa torre Cofani, sono un bell'esempio dell'architettura medievale toscana.
Non perdete la Fiera Antiquaria: in Piazza Grande un venerdì e sabato al mese è una delle manifestazioni più importanti in tema!

Arezzo è universalmente nota per il ciclo di affreschi di Piero della Francesca che decorano l'abside della Chiesa di San Francesco. Piero, originario di Borgo San Sepolcro, a pochi chilometri da Arezzo, è uno dei massimi esponenti della pittura del rinascimento, maestro di prospettiva, artista umanista e scienziato, sostenitore di un concetto alto di pittura, come mimesi del bello di ispirazione neoplatonica. Il ciclo aretino è considerato uno dei momenti più alti della sua opera. La Leggenda della Vera Croce, che descrive Piero, si ispira alla Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine.

Arezzo, città da Oscar. La vita è bella di Roberto Benigni, nato a pochi chilometri da qui, a Misericordia, è stato girato nel centro storico.

La chiesa di San Domenico è una pregevole fabbrica gotica che custodisce sontuosi affreschi di Spinello Aretino ed un commovente crocefisso di Cimabue.

Il distretto industriale orafo argentiero di Arezzo è il più importante in Italia. La città produce alta oreficeria che da sola rappresenta un terzo del totale dell'export italiano. La tradizione affonda le sue radici già nell'Arezzo etrusca. Il Museo orafo Uno A Erre, ricostruisce questa gloriosa storia artigianale ed industriale.

Succose golosità aretine. L'acquacotta (zuppa di pane raffermo) qui si impreziosisce con i funghi e il cavolo nero. Dal Casentino proviene un gustoso prosciutto DOP e i tortelli di patate; dalla Val di Chiana arriva la bistecca chianina, dal nome della razza bovina protetta dalla quale nasce la bistecca alla fiorentina (in alternativa alla razza maremmana). Bistecca deriva dall'inglese beef steak, in quanto sembra che siano stati gli inglesi a popolarizzare il celebre piatto! Non perdete il classico dolce d'Arezzo: il gattò, soffice e ricco di crema!

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