Comuni Italiani Curiosità su Caltanissetta. Parliamo di: Lo zolfo e il parco di Gessolungo, i monaci e l'amaro Averna, il ponte di Capodarso e i diavoli, le fuate e il pollo alla nissena, i zolfatai e l'Etiopia

Appunti e Curiosità su Caltanissetta

Caltanissetta è stata lungamente la città più importante in Italia e fra le prime in Europa per l'industria dell'estrazione dello zolfo. Le solfare rappresentano un importante momento nella storia dell'area (anche per i tragici eventi quali: lavoro minorile, morti bianche ed immigrazione!) e, difatti, dopo la chiusura dell'ente minerario siciliano, alcune miniere sono diventate musei industriali, "parchi minerari". Presso Caltanisetta è attivo il parco di Gessolungo. Il nome dello stabilimento è legato al fatto che le solfare, nate nel miocene superiore, sono costituite da gessi e argille associate a minerali dello zolfo e a cristalli di salgemma. Nel 1834, si contavano ben 88 impianti nel territorio di Caltanissetta.

I monaci dell'abbazia di Santo Spirito inventarono una preziosa ricetta... quella dell'amaro Averna, prodotta nell'omonima distilleria, che, tra l'altro, tre volte al mese, offre ai visitatori la possibilità di scoprire le alchemiche procedure di creazione di liquori, amari e rosoli.

La città, chiamata dai greci Nissa e ribattezzata Caltanissetta dagli arabi con l'aggiunta di qal'at (castello), è distesa nell'alta valle del Salso alle pendici del monte San Giuliano. Alla sommità del monte c'è un bel redentore, opera di Ernesto Basile del 1900.

L'accademia mineraria più antica d'Italia è qui! Il Museo Minerario è un preziosissimo spaccato anche di storia sociale ed industriale italiana.

Particolarmente famosa è la processione della Settimana Santa. Ogni giornata ha un protagonista rituale di grande interesse folcloristico: la Domenica delle Palme vede la bellissima statua di Gesù addobbata con drappi ed ex voto portata in processione sull'abbarcu. Il Mercoledì Santo è il giorno delle corporazioni, con la sfilata delle Real Maestranze, insignite del titolo di reale direttamente da Ferdinando di Borbone, ammaliato dalla ricchezza della festa. Il Giovedì Santo c'è la rappresentazione sacra della Passione di Cristo con le Vare, sedici imponenti gruppi statuari sontuosi nei colori e nel panneggio. Il Venerdì il Cristo Nero sfila per la città sorretto dai Fugliamara, che intonano struggenti le lamentanze. Il Sabato Santo è il momento della Scinnenza.

Il ponte di Capodarso è una meravigliosa architettura ispiratrice di leggende! I diavoli una volta l'anno ci fanno una fiera: il fortunato che lì acquista un frutto e se lo porta a casa, il giorno dopo se lo trova tramutato in oro!

La Badia di Santo Spirito, a circa 3 km dal centro, è uno tra i monumenti romanici più interessanti della Sicilia. La volle Ruggero il Normanno e vanta tre particolari absidi.

I nisseni, cioè gli abitanti di Caltanissetta, nel 1935, furono protagonisti di una coraggiosa ribellione antifascista. I zolfatai si sdraiarono sui binari per impedire che le truppe partissero per fare la guerra d'Etiopia.

Un nisseno illustre, l'editore della prima enciclopedia italiana, la Treccani: Calogero Tumminelli.

Specialità di Caltanissetta. Le fuate, sorta di focaccia con pomodoro e sarde ed il pollo alla nissena, preparato col limone ed il caciocavallo.

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