Comuni Italiani Curiosità su Cagliari. Parliamo di: Casteddu, Lucifero e l'ortodossia, la testa del Marchese di Cea, la Grotta della Vipera, i fenicotteri rosa, la Scuola di Stampace, i Martiri Cagliaritani

Appunti e Curiosità su Cagliari

Già insediamento nuragico, si fa risalire la fondazione della città ai fenici, nell'800 AC. La città in sardo si chiama Casteddu, castello, in ricordo dello status di presidio militare svolto dalla città e dalle numerose rocche costruite dai vari governi nei secoli.

Durante il dominio politico piemontese, Cagliari ospitò nel Palazzo Reale (propriamente detto Viceregio) direttamente i Savoia, in seguito alla discesa di Napoleone a Torino, dal 1795 al 1814.

Cagliari è città di dispute teologali. Presso la chiesa di San Lucifero si vuole siano conservate le spoglie del Santo, Vescovo nell'antichità, di Cagliari. Costui fu uno dei più strenui campioni dell'ortodossia cristiana contro l'eresia di Ario (che negava la duplice natura divina ed umana del Cristo) che ebbe larga diffusione e l'imprimatur dell'ufficialità, seducendo addirittura l'Imperatore Costanzo II, figlio di Costantino. Le battaglie teologiche di Lucifero gli costarono l'esilio, ma alla fine, quando il nuovo imperatore optò per l'ortodossia, ritornò a Cagliari intraprendendo una severa campagna contro gli ariani.

Cagliari è stata a lungo sfruttata come roccaforte dalle varie popolazione che nei millenni la conquistavano. Questa vocazione ha dato vita ad un sistema di difesa costiero estremamente complesso ed affascinante che si articola attraverso una serie di torri come quella della Scafa, di Cala Fighera, di Sant'Elia, del Lazzaretto, di Mezza Spiaggia e del Poetto. Notevole è anche la collezione di strutture militari interne come i Castelli di Castro, di San Michele, il Forte di Sant'Ignazio e le torri di San Pancrazio e dell'Elefante. Sopra quest'ultima torre rimase nel seicento lugubremente appesa la testa del Marchese di Cea, capo di una rivolta della nobiltà locale contro gli spagnoli: appesa per ben 17 anni!

La Grotta della Vipera è un monumento funebre romano molto interessante, voluto da Lucio Cassio Filippo per la moglie Pomptilla che offrì la propria vita agli dei affinché facessero guarire il marito dalla malaria. All'interno del monumento c'è una struggente e tenera poesia dedicata dal marito all'amata. Le Vipere in epoca romana simboleggiavano la fedeltà nell'amore coniugale.

Facciamo gara a chi ha più Santi! Nell'area della Basilica di San Saturnino sono stati rinvenuti durante il seicento numerosi resti che si presume siano dei così detti Martiri Cagliaritani, ovvero i vescovi africani esiliati dai vandali. L'arcivescovo spagnolo Francisco Desquivel intraprese questi scavi, accertando la santità di ogni spoglia che trovava, in quanto nella lotta politica fra Cagliari e Sassari per il primato nell'isola, era fondamentale dimostrare che la propria diocesi era più antica ed il numero di sante reliquie era una prova.

La necropoli di Tuvixeddu è la più grande necropoli punica di tutto il Mediterraneo. Le necropoli erano i cimiteri delle antiche civiltà.

Cagliari ha sofferto numerosi bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale e dato prova di grande abnegazione che le è valsa il 19 maggio 1950, la medaglia d'oro al valor militare.

Lo stagno di Molentargius è un'oasi di pace nel cuore del centro caotico di una conurbazione fra Cagliari e altri comuni dell'hinterland. E' di importanza notevole, in quanto habitat naturale dei bellissimi fenicotteri rosa che qui, come in pochissimi altri posti al mondo, nidificano.

Bello il Trittico di Clemente VII sull'altare della Cattedrale; trafugato all'epoca del Sacco di Roma del 1527 da marinai catalani che furono presi in Sardegna durante il riattraversamento. L'Arcivescovo di Cagliari prontamente lo riconsegnò al Papa che, in segno di gratitudine, lo donò alla città.

Cagliari e l'enogastronomia: da bere con i dessert un bel Nasco di Cagliari, e poi per desinare, la burrida, gattuccio marinato in salsa d'aceto e noci; la fregula cun cocciula, gustose palline di semola grossa; sa cassola, ghiotta zuppa di pesce; gli gnocchetti tipici del Campidano, i malloreddus, la bottarga, ed i dolci al pecorino (!), gloria sarda, is pardulas.

Cagliari è la città della Scuola di Stampace che nel cinquecento si distinse per opere che si caratterizzavano per una sintesi figurativa tipica di un contesto multietnico come Cagliari (forte l'influenza soprattutto della scuola catalana, ispano/fiamminga). Cagliaritano è uno dei massimi pittori sardi del Novecento: Filippo Figari.

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