Comuni Italiani Art. 4 - Cenni Storici sul Territorio Carmignanese. Statuto Comunale di Carmignano di Brenta (Provincia di Padova - Veneto). La carta fondamentale dei cittadini carmignanesi

Statuto Comune di Carmignano di Brenta

Principi Generali
Art. 4 - Cenni Storici sul Territorio Carmignanese
Il Comune di Carmignano presenta i seguenti dati storici:

Comune moderno ed industrializzato, immerso nel verde della campagna, Carmignano comprende il territorio del capoluogo e della frazione di Camazzole. Ex feudo vescovile concesso ai Conti Mazzole intorno al 1215, la tenuta di Camazzole passò ai Conti Thiene nel 1340 e nel 1846 ai Signori Breda. Camazzole fu Comune autonomo dal XV secolo al 1810.

Anche l'attuale quartiere di Ospitale fu Comune indipendente fino al 1805. in una Bolla Pontificia del 10 agosto 1177 è nominata la Chiesa di S. Pietro in Brenta annesso alla quale fu costruito un "Hospitale", un ospizio per viandanti e pellegrini dipendente dal Monastero di S. Maria di Piave. Il nome Carmignano è documentato per la prima volta in una Bolla del Papa Urbano III del 1186. Nel Medioevo il nostro territorio aveva una posizione strategica: era attraversato dalla strada Postumia antica che, proveniente da Vicenza, passava tra Spessa, Borghi e Camazzole con il guado sul fiume Brenta in direzione di S. Croce (Bigolina). La Postumia era intersecata in senso Nord-Sud dalla strada "Marostegana" che collegava Padova con Bassano passando per Ospitale di Brenta.

Al tempo della Pace di Fontaniva (1147), il nostro paese era incuneato fra tre territori: il Vicentino, il Padovano e la Marca Trevigiana che si estendeva allora fino al Brenta. Il nostro fiume era navigabile con zattere da Bassano a Camazzole, e con barconi e navi dal porto di Fontaniva a Padova e al mare. La "decima" sul porto di Fontaniva era riscossa nel '200 e nel secolo successivo dalla Chiesa di S. Pietro in Brenta.

Nel 1198, il forte Castello di Carmignano, costruito dai Vicentini, fu distrutto dai Padovani dopo una memoriale battaglia.

Durante la dominazione veneziana, la comunità rurale di Carmignano si riuniva periodicamente in "Vicinia", assemblea pubblica a cui dovevano partecipare tutti i capifamiglia del paese.

Si stabilivano gli obblighi per i nuovi abitanti, si decideva come assegnare i terreni incolti comunali ("le vegre"). Si trattava delle spese per la riparazione della chiesa, della regolazione delle strade, delle acque, dei mulini; si definivano i compiti ed il salario del "Degan" che si può paragonare un po' al moderno Sindaco. Il Degano ed i suoi collaboratori ("Governatori del Comun de Carmignan") avevano la responsabilità della compilazione dell'Estimo comunale sul quale si basava la ripartizione delle tasse imposte da Venezia e da Vicenza (Carmignano resterà in Provincia di Vicenza fino al 1853).

Nel 1480 circa, Gio.Andrea Da Quinto, "lanarius", commerciante di panni a Vicenza, si fece costruire a Carmignano, in contrà di Spessa, un Palazzo in stile gotico-veneziano, abbellito da due magnifiche quadrifore, che è stato definito dallo storico dell'arte Fernando Rigon "uno degli esempi più interessanti ed originali nell'ambito della tipologia delle costruzioni pre-palladiane di campagna".

Verso il 1492, lo stesso Gio.Andrea fece edificare anche la Chiesetta di Sant'Anna, un gioiello architettonico finalmente restaurato.

Nella seconda metà del '500, i nobili veneziani Grimani iniziarono, nel nostro territorio, importanti opere idrauliche per irrigare le loro campagne e nel '600 introdussero la coltivazione del riso.

Nel '700 si sviluppò la bachicoltura.

Il decollo economico del nostro paese avvenne con la nuova Cartiera di Carmignano fondata nel 1883. Nel 1900 era già una moderna industria che dava lavoro a 250 operai.

L'attuale Palazzo Municipale fu costruito nel 1745 da Don Giovanni Antonio Facchetti, parroco di Carmignano, Camazzole e Ospitale di Brenta dal 1698 al 1743. Palazzo tipicamente veneziano fu ereditato dai Corniani, Cittadini Originari di Venezia, poi Conti Corniani degli Algarotti. La Villa divenne nel 1844 proprietà dei Conti Negri che la vendettero nel 1925 al Comune di Carmignano.

 
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