Gli abitanti di Suessola, rifugiatisi sui monti Suessolani, si radunarono in un primo momento specie sul Monte Argentario dove, fin dal secolo VII, era stato costruito il CASTRUM VETUS, poi abbattuto da Ruggiero II nel 1135 e i cui ruderi sono ancora visibili.

Successivamente tra il 1135 e il 1154, gli stessi abitanti costruirono ai piedi del Monte Argentario una terra fortificata o, come si diceva allora, TERRA MURATA, dove vissero fino al '500.

La terra di Arienzo fu governata da diversi feudatari, tra cui si ricordano i Mosca, gli Stendardo, i Montalto, i Carafa.

Nel 1400 la Terra Murata si ingrandì e molte nobili famiglie vi costruirono le loro ricche "case palazziate". Da queste famiglie nacquero uomini illustri, come i Carfora, Nicola Valletta, professore di Diritto Canonico, Romano, Feudale e del Regno di Napoli; vescovi delle famiglie Rossetti e Puoti che governarono Amalfi, Marsico Nuovo, Boiano, Rossano Calabro; diplomatici come Pietro Maria Contegna; il purista Basilio Puoti;

Edrisi, nel "Libro del re Ruggiero" composto nel 1139, parlando di Arienzo, dice che è una "città bella e popolata e in prospere condizioni".

Di questa civiltà restano tuttora diversi monumenti, tra cui:

- L'istituzione antichissima (secolo XII) di A.G.P. (Ave Grazia Plena) o Annunziata, dalla quale promanarono opere di elevato valore sociale: l'Ospedale di S. Maria della Pietà o della Misericordia, il Monte dei Pegni, la Ruota degli Esposti, il Monte dei Maritagli, il Monte dei Morti, il Monte Frumentario;

- Il PALAZZO VESCOVILE costruito nella sua struttura originaria nel '500 nel quale avrebbero dovuto trovare stabile dimora i Vescovi di Sant'Agata de' Goti per disposizione pontificia . In esso restano tutt'ora intatti e agibili la cappella, l'appartamento e gli annessi nei quali alloggiò, per circa nove anni il grande Dottore della chiesa S. Alfonso Maria de' Liguori;

- La CHIESA DI SANT'AGOSTINO di proprietà del Comune. In essa si conservano un affresco del '300 della Scuola di Giotto, il Monumento marmoreo in memoria della duchessa Giovannella Stendardo, opera dello scultore Pietro da Milano e l'effige lignea della Vergine del Soccorso (presumibilmente del '500);

- La CHIESA dell'ANNUNZIATA o di A.G.P., monumento nazionale, dove esistono numerose presenze di artisti napoletani quali Antonio Vaccaio, il Troccoli, il Bassinelli ed opere di Teodoro d'Errico detto il Fiammingo, del Sellitto, del Corinzio e di altri artisti;

- La "BASILICA" o "DUOMO" o "CATTEDRALE" di SANT'ANDREA APOSTOLO, patrono principale della terra di Arienzo che, nel 1727 fu elevata alla dignità di collegiata ed è divenuta parrocchia dal 1151. Vi si conservano diverse sculture lignee di elevato pregio. In Sant'Andrea sono venerati il corpo completo di San Clemente Martire, traslato dal Cimitero di San Callisto a Roma in Arienzo il 12/12/1797 e le reliquie insigni di Santa Costanza Martire, donate al cavaliere Gaetano Colletta in riconoscimento dei servigi resi a Gregorio XVI;

- Il " CISTERNONE" in cui nel corso dell'800 gli amministratori raccolsero le acque di una sorgente vicina, prima della costruzione dell'acquedotto del Serino;

- LA VILLA ROMANA detta di "COCCEIO" di epoca imperiale sita alla frazione Costa.

Arienzo è stata sede dell'UFFICIO del CATASTO, dell'UFFICO del REGISTRO, della PRETURA. Attualmente è sede del GIUDICE di PACE.